Un’intervista molto emozionante quella di Gerry Scotti. Questo pomeriggio, il noto conduttore televisivo amatissimo dal pubblico italiano è stato ospite del salotto di Silvia Tofannin, a Verissimo. L’occasione giusta questa per ripercorrere insieme le scorse settimane, durante le quali Gerry Scotti ha dovuto combattere il Coronavirus.

Il conduttore si è emozionato soprattutto ripensando a quanti l’abbiano sostenuto da lontano, e anche ripensando a chi come lui era ricoverato presso il suo medesimo ospedale:

“Vorrei salutare tutte le persone che erano ricoverate con me e di cui non conosco il nome. Spero siano tornate a casa e stiano bene. Quando capisci che le tue condizioni siano critiche ma non eccessivamente gravi, ti viene spontaneo pregare per gli altri”.

Come forse ricorderete, infatti, Gerry Scotti è stato ricoverato per Coronavirus il 26 ottobre. “Quando ti dicono che sei Positivo pensi di potertela cavare con un po’ di mal di ossa e Tachipirina” spiega Gerry. Il suo status di malessere però è andato avanti per più di una settimana. Quando è andato a farsi controllare in ospedale gli hanno consigliato di fermarsi lì. Dopo 13 giorni di ricovero in una struttura interamente dedicata al Covid, è tornato a casa ma più consapevole di essere fortunato ad avercela fatta. Come già raccontato in radio, Gerry Scotti ha trascorso in un’anticamera della terapia intensiva soltanto 36 ore. I primi giorni di ricovero la sua situazione non si era aggravata particolarmente, ma in ultimo sì. Così, ha anche indossato il casco utile ad agevolare la respirazione.

“In momenti come quelli o le forze ti abbandonano del tutto e resti inerme, o reagisci. Pare che anche il saper reagire sia parte fondamentale della guarigione. Io ho 64 anni ma i miei infermieri andavano dai 20 ai 30, così come i medici. Anche i professori erano massimo dai 30 ai 40. Per me è stato bello farmi curare e farmi rincuorare da gente così giovane, ci tenevo a dirlo”.

A Nicola Savino, Gerry Scotti aveva anche spiegato:

“Ero in un’anticamera della terapia intensiva. Non ero né nella stanza normale né nella terapia intensiva vera e propria. Sono stato lì 36 ore e mi sono bastate. Gli ultimi tre giorni dei tredici passati sotto le attenti cure dell’ospedale, li hanno definiti di ‘svezzamento’. Lì uno deve ri-imparare a camminare, a mangiare, a muoversi. A fare la vita normale insomma”.

L’importante è sapere che ora il conduttore stia bene. Al conduttore è arrivato anche il video-messaggio di Carlo Conti, che lo ha profondamente sostenuto e commosso.

E quando Silvia Toffanin gli domanda come trascorrerà il suo Natale, Gerry risponde:

“l mio Natale è sempre stato molto casalingo, senza grandi stranezze. Non cambierà molto, ma quest’anno aspetto l’arrivo della mia nipotina”.

Suo figlio Edoardo presto diverrà papà, e Gerry Scotti si dice più che pronto a diventare nonno. In ultimo, rivolge anche un pensiero a quanti meno fortunati di lui:

“Sentirò il peso del Natale per tutti quelli che non lo staranno vivendo”.

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ultimo aggiornamento: 05-12-2020


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