
Lo spirito ribelle della Principessa Anna. Foto: IG, @arie_da_regina - gossipblog.it
Oggi è tra i membri più instacabili e rispettati della Famiglia Reale britannica, Re Carlo ha sempre un occhio di riguardo per lei: la Principessa Anna, figlia della Regina Elisabetta II, è l’esempio vivente di dedizione e dovere. Raramente al centro del gossip, è considerata un pilastro silenzioso e autorevole della monarchia inglese, sempre presente agli impegni ufficiali e devota al servizio pubblico.
Ma non è sempre stato così. Negli anni della giovinezza anche lei, come molti suoi coetanei, ha vissuto un periodo di ribellione. Un fatto che, dentro le mura di Palazzo Reale dove le regole d’etichetta sono sempre state rigidissime, questa sua inziale propensione alla disobbedienza non è certo passata inosservata.
“L’altra” Principessa Anna
Alla fine degli anni ’60 la Principessa Anna era una ragazza decisa, dallo spirito indipendente e dallo sguardo fiero che non aveva alcuna intenzione di essere riconosciuta solamente come “una reale tra i reali”. Anzi, voleva distinguersi, E ci riuscì.
Il momento simbolico di questa sua fase ribelle è ancora oggi ricordato da molti inglesi con un misto di nostalgia e divertimento. Il 7 settembre 1968 durante una visita ufficiale a Braemar, in Scozia, per assistere agli Highland Games, Anna si presentò con un completo azzurro e minigonna sopra il ginocchio. All’epoca aveva solo 18 anni ma quel gesto apparentemente innocente fece tremare i corridoio di Buckingham Palace.

Nel pieno fermento culturale del Sessantotto, ma minigonnna d’altronde non era solo un capo d’abigliamento. Era il chiaro simbolo dell’emancipazione e della rottura con il passato. Proprio per questo all’epoca la giovane Prncipessa Anna divenne un vero idolo per i giovanissimi.
I tabloid la ribattezzarono “fabolous legs” (gambe favolose) e le sue foto fecero prevedibilmente il giro dei giornali alimentando l’entusiasmo di una generazione che si identificava in quella giovane Principessa poco incline ai compromessi.
La “Royal rebel”
Non a caso all’epoca fu soprannominata a “Royal rebel“, la ribelle della Casa Reale. Un titolo che le calzava a pennello. Secondo indiscrezioni mai smentite, la Regina Madre non apprezzò affatto quella scelta di stile, finendo per rimproverare aspramente la nipote. Ma la giovane Anna non sembrò particolarmente scossa dalle critiche: continuò anche negli anni successivi a mostrare un gusto deciso, elegante ma moderno, capace di coniugare il protocollo reale con le tendenze del tempo.
Con il passare del tempo, quella iniziale ribellione degli anni giovanili è stata assorbita e trasformata in rigore istituzionale. La Principessa Anna è oggi uno dei menbri più laboriosi della Famiglia Reale, lontana dai riflettori ma sempre presente nei momenti cruciali, un vero punto di riferimento per Re Carlo.
Nonostante questo, quell’episodio del 1968 resta impresso nella memoria collettiva e rivela che, sotto l’apparenza gelida e altera, Anna nasconde un cuore indomito e uno spirito audace. E forse è proprio per questo che è da sempre molto amata.