
Nessuno ha potuto risolvere il quiz sull'età del capitano - gossipblog.it
Qualche anno fa, nel 2018, è diventato un vero e proprio caso mondiale il test matematico sottoposto in Cina agli allievi undicenni di una classe (equivalente alla nostra quinta elementare) della scuola del distretto di Shunqing, nella provincia del Sichuan. Il quesito posto ai giovanissimi studenti a molti – quasi tutti in realtà – è subito apparso irrisolvibile, per non dire privo di senso.
La strana domanda posta agli scolari cinesi è rimbalzata in rete. In molti si sono sbizzarriti per cercare un senso a un quesito che, per dirla con Vasco Rossi, forse un senso non ce l’ha. O forse sì. Resta il fatto che il quiz chiedeva di scoprire l’età di un immaginario capitano. Ecco in cosa consiste il test matematico che nessuno può risolvere.
Qual è l’età del capitano: il test di matematica impossibile da risolvere
La domanda diventata virale in rete, ben oltre i confini del Paese del Dragone, è questa: «Una nave trasporta 26 pecore e dieci capre: quanti anni ha il capitano?». Insomma, più un indovinello che la domanda di un problema di matematica. Gli studenti si sono cimentati nel tentativo di fornire una risposta sensata. C’è chi ha detto 36 (la somma del numero delle capre e di quello delle pecore).
Altri scolari hanno semplicemente scritto che il capitano doveva essere almeno maggiorenne, dunque avere come minimo 18 anni. Ma anche le consegne in bianco non sono mancate. Una volta diventato di pubblico dominio, il caso del test irrisolvibile sull’età del capitano in men che non si dica è diventato virale scatenando la salace ironia degli utenti dei social media.

Ma a cosa poteva servire proporre un quiz come questo a degli alunni di undici anni? A spiegarlo ci ha provato l’assessorato all’Istruzione di Shunqing che, sentendosi evidentemente chiamato in causa, ha dovuto rilasciare un documento per spiegare che «l’intento era di esaminare la capacità critica e l’abilità di pensare in modo indipendente» degli allievi.
Infatti, proseguiva il documento dell’assessorato cinese, «alcune ricerche hanno dimostrato che gli alunni cinesi difettano del senso di consapevolezza critica in merito alla matematica». Insomma, un tentativo di far ragionare gli studenti in modo non convenzionale. Il caso nel frattempo spopolava sui social, come ad esempio la piattaforma cinese Weibo, che pullulavano di ogni genere di risposte.
Come tipico di quel campo di battaglia che sono le reti sociali, i tentativi di risposta (quasi sempre fantasiosi) si accompagnavano a insulti diretti agli insegnanti che avevano posto la strana domanda-indovinello agli allievi. Qualcuno però ha difeso la loro scelta sposando il punto di vista dell’assessorato («Il vero punto è che questa domanda insegna a ragionare e soprattutto a ragionare in modo non convenzionale e creativo»). E così nel tentativo di far ragionare al di fuori delle convenzioni consolidate la matematica è diventata un’opinione.