
L'estate 2025 è a rischio: ecco perché - gossipblog
Le città che guidano la classifica delle mete italiane più sovraffollate del 2025 secondo l’Indice di Sovraffollamento Turistico.
Andare in vacanza vuol dire staccare dalla routine quotidiana e tuffarsi nel dolce far niente al ritmo più lento e naturale del tempo. Le vacanze estive in particolare, rappresentano da sempre un momento atteso da milioni di italiani, ma anche da turisti stranieri, che puntualmente ogni anno arrivano a frotte sulle nostre coste e nelle nostre città d’arte.
Da qualche anno a questa parte si sente sempre più spesso la parola overtourism: un fenomeno che, anno dopo anno, si fa sempre più presente in alcune destinazioni italiane, compromettendo la qualità dell’esperienza turistica e, soprattutto, la vivibilità dei territori coinvolti. Ma quali sono le mete più esposte? Una classifica aggiornata offre un quadro chiaro e, in parte, sorprendente.
Le immagini di calli veneziane congestionate o spiagge romagnole affollatissime non sono nuove, ma quest’anno i numeri parlano chiaro come non mai. C’è chi sogna Venezia e chi non rinuncia alla movida di Rimini, ma proprio queste destinazioni — insieme ad altre meno scontate come Bolzano — risultano ai vertici della nuova classifica dell’Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (ICST), uno studio firmato da Demoskopika che fotografa la pressione turistica in Italia. E i risultati meritano attenzione, anche per chi sta pianificando ora le ferie estive.
Le 10 mete italiane più colpite dall’overtourism
Per chi associa la vacanza a tranquillità farebbe bene a osservare la nuova classifica dell’ICST. Sotto la lente non ci sono solo le presenze turistiche, ma una serie di indicatori precisi e interconnessi: quanta gente arriva rispetto al numero di residenti, quanti posti letto ci sono rispetto alla superficie del territorio, quanta immondizia produce il turismo rispetto alla popolazione locale. In altre parole, si misura il carico reale che il turismo genera, non solo in termini di affollamento, ma anche di impatto ambientale, infrastrutturale e sociale.

Rimini si conferma in cima alla classifica: è la provincia dove la densità turistica, ossia il numero di presenze per chilometro quadrato, è la più alta d’Italia. Con oltre 17 mila turisti ogni km², l’affollamento estivo raggiunge livelli insostenibili. Subito dopo troviamo Venezia, che continua a essere una delle mete più sognate del mondo, ma anche tra le più fragili. A sorpresa, Bolzano conquista il podio per l’intensità turistica, con quasi 69 turisti ogni residente: un dato che racconta un equilibrio sempre più difficile da mantenere, anche per le aree alpine.
Completano la top 10 dell’overtourism province come Livorno, Napoli, Milano, Trento, Roma, Verona e Trieste. Tutte queste aree hanno in comune un livello classificato come “molto alto” di pressione turistica, un dato in crescita rispetto al 2024. Cresce anche la produzione di rifiuti legati ai turisti: a Rimini si toccano i 76,8 kg a persona, contro i soli 0,5 kg di Benevento, che si conferma tra le province meno toccate dal turismo di massa.
Il sovraffollamento non è un problema solo per i visitatori — costretti a lunghe code, servizi congestionati e prezzi gonfiati — ma soprattutto per i residenti, che vedono cambiare il volto delle proprie città. Firenze, per esempio, ha deciso di correre ai ripari: si parla di un possibile ticket d’ingresso per i visitatori giornalieri, restrizioni per le locazioni brevi e limiti all’utilizzo di mezzi turistici rumorosi nel centro storico.
Ma non tutte le destinazioni sono in sofferenza. Aree come Rieti, Isernia, Avellino o Reggio Calabria restano ai margini del turismo di massa, offrendo un’esperienza più autentica e rilassata. È proprio su queste mete “minori” che si gioca una delle sfide più importanti del futuro turistico italiano?