
Multa salata per l’azienda di cioccolato legata a Fabio Fazio: il Codacons è pronto a chiedere i danni al giornalista.
Fabio Fazio è finito al centro di uno scandalo, legato al cioccolato. L’azienda “Dolcezza di Riviera“, rilanciata dal noto conduttore insieme alla moglie Gioia Selis e ad alcuni soci, è stata colpita da una sanzione amministrativa di quasi 100.000 euro per aver utilizzato ingredienti diversi da quelli dichiarati in etichetta, violando così le norme sulla tutela agroalimentare. La notizia ha destato clamore e ha spinto il Codacons a intervenire con una richiesta di risarcimento per i consumatori tratti in inganno. Ma scopriamo nel dettaglio che cosa è successo.
Il cioccolato-gate: pistacchi e nocciole non certificati
L’indagine, condotta dai carabinieri del reparto Tutela agroalimentare di Torino, ha rivelato gravi irregolarità nello stabilimento di Varazze, dove si produce il cioccolato venduto con il marchio Lavoratti.
Sotto accusa l’uso improprio delle denominazioni Dop e Igp: i prodotti riportavano in etichetta ingredienti pregiati come il pistacchio verde di Bronte Dop e le nocciole tonde di Giffoni Igp, ma in realtà contenevano pistacchi siciliani generici e nocciole piemontesi.
La Lavoratti ha immediatamente saldato la sanzione, ridotta del 30%, ma la vicenda ha sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica e del Codacons, che invita ora i consumatori truffati a far valere i propri diritti.
Codacons pronto alla battaglia legale
Secondo l’associazione dei consumatori, si tratta di un illecito grave che lede la fiducia dei clienti e danneggia il mercato. Il presidente Carlo Rienzi ha annunciato l’intenzione di avviare un’azione collettiva per ottenere il risarcimento dei danni subiti da chi ha acquistato il cioccolato dichiarato Dop-Igp.
Anche se Fabio Fazio non risulta più formalmente coinvolto nella gestione della società, avendo lasciato la presidenza a febbraio 2024, il suo nome resta legato all’azienda e all’intera operazione di salvataggio.
Dopo l’ispezione e i primi provvedimenti, anche Gioia Selis ha lasciato il consiglio di amministrazione. Nel frattempo, oltre 1.100 confezioni e migliaia di etichette mendaci sono state sequestrate e distrutte.