
Ragazzi sui social tra computer e cellulari - www.gossipblog.it
Da Paolo Camilli a Simonetta Musitano, passando per Samuele Bartoletti, Lorenzo Balducci, Le Karma B, Gabriele Piazza ed Eric Shin: ecco i creator italiani che celebrano ogni giorno la libertà di essere se stessi.
Negli ultimi anni, i social network sono diventati spazi vitali per la comunità LGBTQIA+, luoghi dove raccontarsi, trovare supporto e costruire visibilità. Non solo durante il mese del Pride, ma quotidianamente, i creator queer stanno riscrivendo le regole della comunicazione digitale italiana, mescolando ironia, attivismo e stile personale.
Secondo uno studio di Hopelab e della Born This Way Foundation, l’82% dei giovani LGBTQ+ tra i 15 e i 24 anni si sente più a proprio agio a dichiararsi online, mentre solo il 53% lo fa nel mondo offline. E se il 61% di loro descrive il web come “gentile”, lo stesso vale solo per il 23% degli ambienti fisici. E i dati sono confermati anche da una revisione sistematica del 2022, che sottolinea come, per i giovani LGBTQ+, i social media facilitino la connessione tra pari, la gestione dell’identità e il supporto sociale, permettendo a migliaia di persone queer di esprimersi, fare rete e sentirsi meno sole.
Ecco perché è fondamentale riconoscere chi, ogni giorno, contribuisce a rendere lo spazio digitale più inclusivo e rappresentativo. Come sottolinea Francesco Rellini, Co-founder e Head of Business di Wonty Media, agenzia che lavora proprio con talent queer: “Il Pride è un momento importante, ma l’inclusione vera si misura ogni giorno, dando spazio alle voci queer in tutti gli ambiti, non solo quando si parla di LGBTQIA+. Moda, tecnologia, cultura pop, sostenibilità: i creator queer portano valore ovunque, non solo su temi identitari”, aggiungendo che “limitare questi talenti ai soli contenuti queer è miope. La loro prospettiva è unica, autentica, umana. Raccontano il mondo con occhi diversi ed è questo che arricchisce ogni progetto. Per noi, l’inclusione non è una parentesi legata al Pride, è una strategia a lungo termine. Quando lavoriamo con i brand, non cerchiamo solo l’etichetta giusta: puntiamo a far emergere ogni voce per quello che è. Non attivisti da palinsesto, ma creator veri, capaci di fare la differenza su qualsiasi tema.”
In occasione del mese dell’orgoglio LGBTQIA+, ma anche e soprattutto per tutto l’anno, ecco 7 profili italiani queer da conoscere (e seguire).

Paolo Camilli, satira, teatro e libertà d’espressione
Attore e autore poliedrico, Paolo Camilli ha saputo coniugare comicità intelligente e impegno civile. Dalle scene teatrali agli sketch sul web, passando per ruoli in serie come The White Lotus, che gli è valsa uno Screen Actors Guild Award, Paolo si è affermato come una delle voci più originali e politiche del panorama artistico queer. I suoi contenuti smontano con ironia tagliente pregiudizi e retoriche discriminatorie, regalando risate e riflessioni in egual misura.
Samuele Bartoletti, estetica, delicatezza e visione Gen Z
Classe 2000 e sguardo da artista, Samuele Bartoletti ha fatto del suo profilo una galleria vivente dove moda, cinema e cultura queer si intrecciano. Con un’estetica elegante e sperimentale, parla di fluidità, corpi, libertà, ma anche di diritti animali e attivismo. La sua forza sta nel linguaggio visivo, che trasforma ogni post in un manifesto poetico, sempre coerente con la sua identità gentile e radicale.
Lorenzo Balducci, ironia queer e trasparenza emotiva
Conosciuto per i suoi ruoli al cinema e in TV, Lorenzo Balducci è anche un punto fermo per la comunità LGBTQIA+ sui social. Il suo racconto personale, fatto di verità e autoironia, unisce l’esperienza dell’attore maturo alla freschezza del creator. Nei suoi contenuti affronta, senza retorica, il tema dell’identità queer con uno stile diretto e sempre empatico.
Le Karma B, drag, cultura pop e carica rivoluzionaria
Simbolo della scena drag italiana, Le Karma B sono inarrestabili. Tra spettacoli teatrali e incursioni televisive, questo duo porta avanti un racconto fatto di colore, potere performativo e attivismo queer. La loro è una lotta gioiosa, fatta di musica, travestimenti e riflessioni, capace di scardinare norme di genere e dare voce a chi troppo spesso è lasciato ai margini.
Simonetta Musitano, stand-up, identità e satira affilata
Attrice e comica transfemminista, Simonetta Musitano ha fatto del palco un luogo di rovesciamento. I suoi monologhi – irriverenti, spietati e intelligenti – affrontano temi legati al genere, alla transfobia e al potere patriarcale con un tono tagliente ma umano. La stand-up diventa così strumento politico, e la risata si trasforma in coscienza.
Gabriele Piazza, storytelling, ironia e messaggi inclusivi
Con un approccio comunicativo diretto e senza filtri, Gabriele Piazza racconta temi legati ai diritti civili e alla parità di genere con uno stile personale e accessibile. Tra video comici e riflessioni più serie, ha saputo costruire una comunità online fatta di scambio, consapevolezza e vicinanza emotiva.
Eric Shin, creatività queer e ribellione musicale
Con uno stile liberatorio e fortemente personale, Eric Shin unisce contenuti digitali a progetti artistici e musicali. Il suo singolo Kittesen è un inno alla libertà di espressione, capace di mescolare ironia, denuncia e gioia. Le sue origini coreane e l’identità queer si fondono in un racconto potente, che sfida le etichette e celebra la complessità dell’essere.