Ad oltre dieci giorni dalla finale di ‘Pechino Express’, Enzo Miccio ha affidato al settimanale ‘Oggi’, in edicola questa settimane, le emozioni a caldo per un secondo posto che ha un sapore agrodolce:

“Quando fai un percorso come il nostro, è ovvio che ci rimani male. Non abbiamo vinto perché è un programma imprevedibile. Puoi correre come un pazzo, vincere gran parte delle prove come abbiamo fatto noi, ma poi basta un
autista che ti porta in un posto tre minuti dopo e vanifica tutto”.

Durante l’avventura in Oriente, il wedding planner ha spronato lungamente la propria assistente, Carolina Giannuzzi, sua compagna di viaggio e principale valvola di sfogo nelle situazioni più ardue:

“Abbiamo un rapporto sincero, leale, di due persone che si stimano. E le voglio un gran bene. Lei sa che sono il suo capo, è diventata quello che è grazie a una scuola che si chiama Enzo Miccio. Non la tratto con i guanti di velluto, ma noi lavoriamo sotto stress. Io devo essere meraviglioso, soave, leggero con le mie clienti. Ma con qualcuno dovrò pure svalvolare, i miei collaboratori fanno da cuscinetto”.

Il volto di Real Time, da questa esperienza, è tornato fortemente cambiato:

“Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e, durante il viaggio, tante persone ci hanno dedicato il loro. Qualcuno ha percorso 150 chilometri per portarci in un posto. Io l’avrei fatto? Ma se la mattina quando scendo di casa già corro, figurati se mi ferma uno con lo zaino per strada che vuole essere portato a Bologna e io ce lo porto. Eppure queste persone lo hanno fatto. Anch’io voglio dedicarmi di più agli altri. Ma non pensate che diventi Padre Pio! (ride)”.

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ultimo aggiornamento: 23-04-2020


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