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Sergio Castellitto, dopo le polemiche arrivano le dimissioni: “Torno a fare l’attore”
Sergio Castellitto si dimette dalla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia per tornare alla sua carriera da attore.
Negli ultimi mesi Sergio Castellitto è stato al centro delle polemiche. Dal 2023 l’attore è diventato presidente della fondazione Centro sperimentale di cinematografia, ma le controversie che si sono accese nell’ultimo anno l’hanno portato ad una drastica decisione.
Infatti, dopo un anno di attività alla presidenza del CSC, l’attore ha annunciato le sue dimissioni. Una decisione che ha fatto molto discutere, ma che sembrerebbe essere volta a mettere fine alle numerose polemiche sorte nell’ultimo periodo.
Sergio Castellitto annuncia le dimissioni
“È una decisione che meditavo da tempo” ha dichiarato l’attore e regista, “non sono stati gli attacchi a farmi rinunciare, anche se mi hanno ferito. Voglio semplicemente tornare a fare il mio vero mestiere“.
La decisione è stata accolta dal ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha espresso gratitudine per il lavoro svolto da Castellitto.
Tuttavia, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, Castellitto sarebbe stato sentito dagli ispettori inviati dal Ministero in seguito a cinque interrogazioni parlamentari che chiedevano chiarimenti sulla gestione del Csc.
In particolare, al centro della questione ci sarebbero stati i 17 contratti non rinnovati e il licenziamento di un dirigente che aveva lottato per non lasciare a casa i dipendenti.
Ulteriori polemiche sono scoppiate in seguito all’incendio dell’8 giugno, ma non solo.
Sergio Castellitto: un anno di presidenza (e di controversie)
Oltre all’incendio e ai contratti non rinnovati, Castellitto è stato al centro di altre polemiche. Infatti, secondo quanto riportato dai quotidiani nazionali, l’attore avrebbe pagato richiesto una consulenza alla moglie Margaret Mazzantini, per una spesa che ammonta a 4mila euro.
Tra le spese contestate ci sarebbe anche quella di 139mila euro per assistenza legale. Tuttavia, il Fatto Quotidiano sottolinea che di queste polemiche non c’è traccia nella lettera di dimissioni inviata dall’attore e regista.