Michele Bravi è riuscito a uscire dal suo periodo buio post-incidente grazie a un ragazzo. Una persona importantissima per lui, in quel momento, che l’ha preso per mano e l’ha quasi obbligato a fare un percorso di terapia. Un percorso che oggi il cantante considera fondamentale. “Quando sono tornato a casa, dai miei genitori, c’era solo una persona con me. Avevo difficoltà a recepire i messaggi. Ci riusciva solo questa persona che mi ha costretto ad andare in terapia. È un ragazzo. Che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di dover risolvere un dolore del genere. Mi ricordo che ho provato moltissima rabbia. Pensavo non potesse capire. E oggi mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non mi avesse obbligato“, ha raccontato Michele in un’intervista a Vanity Fair.

Se è stato innamorato di quel ragazzo? “Non c’è alcun coming out. È la cosa più naturale per me, ora, dirlo“, risponde Michele Bravi. Quella persona, ora, non fa più parte della sua vita. “Se n’è andato a febbraio (…) Non tornerà più. Ma forse è giusto così, non posso tenerlo legato“. Nei suoi confronti, Michele, è riconoscente:

“Se ho trovato un orientamento nel buio è solo merito suo. Mi ha indicato la terapia, mi ha accompagnato, ha fatto in modo che potessi proseguire da solo. Poco prima di andarsene mi ha raccontato la sua storia. Ho scoperto che aveva esperito un dolore forse ancora più grande del mio e non lo sapevo. Non avrei neanche potuto sospettarlo. È una delle persone più equilibrate che io abbia mai conosciuto. Mi sono sentito in colpa per tutte le cattiverie che gli avevo detto. Se oggi parlo è perché penso sia importante passare questo suggerimento, la terapia. Sento il senso di responsabilità di far girare questa informazione, come lui ha fatto con me”.

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ultimo aggiornamento: 26-02-2020


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