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Mauro Corona è disperato: vuole rivolgersi a ‘Chi l’ha visto?’
Il noto opinionista televisivo e scrittore Mauro Corona sarebbe pronto a rivolgersi alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’. Ecco perché.
Quando va in tv, si sa, il pericolo è dietro l’angolo. Le sue parole taglienti e, spesso, non proprio controllate hanno portato in varie occasioni a diverbi e polemiche. In questo caso, però, Mauro Corona ha parlato in toni ben differenti. Il noto opinionista e scrittore si è confidato in una bella intervista a Oggi svelando anche lati inediti della sua vita e spiegando che sta pensando di rivolgersi alla nota trasmissione ‘Chi l’ha visto?’.
Mauro Corona vuole rivolgersi a ‘Chi l’ha visto?’
Nel corso dell’intervista rilasciata a Oggi, Corona ha avuto modo di esporsi in modo inedito rispetto a quello che fa vedere in televisione.
Lo scrittore, infatti, ha raccontato molti particolari legati anche alla sua famiglia e alla sua infanzia. In tal senso spiccano pure le parole sul fratello morto, motivo per il quale il volto di E’ sempre Cartabianca starebbe pensando di rivolgersi alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’.
“Voglio rivolgermi a Chi l’ha visto? per capire come è morto in un giorno di giugno del 1968″, ha ammesso l’opinionista. Poi, spiegando cosa accadde al fratello:: “Aveva accettato di andare a fare il gelataio in Germania su proposta di Antonio Toscani del Moro. Partì a marzo fu ritrovato a Paderborn, nella piscina di una villa, con la testa rotta. Là intorno c’erano cocci di bottiglie. Voglio ritrovare chi era con lui e capire che cosa è successo, parlare con il figlio del padrone della gelateria, se è ancora vivo. Non ho nessun desiderio di vendetta”.
L’uomo ha anche aggiunto di volere solo delle spiegazioni dato che nessuno gliele ha mai fornite “neppure la polizia”.
Importanti passaggi anche sui suoi nonni a cui Corona è estremamente legato e che chiama “angeli custodi” anche perché sua madre e suo padre non furono dei grandi esempi da seguire.
“Mia madre ci abbandonò quando io avevo sei anni, mio fratello Felice ne aveva 5, l’altro, che poi ha fatto il minatore, aveva quattro mesi […]. Quando sono morti mi sono sentito liberato da un peso. Non c’era più quel confronto devastante”.
Di seguito anche un post Instagram dell’uomo con uno dei suoi ultimi lavori:
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