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Massimo Giletti, la sanzione da 20mila euro della Rai: “Lo rifarei”
Massimo Giletti e quel gesto che non è piaciuto ai vertici Rai: il giornalista è stato multato per 20mila euro.
Massimo Giletti è uno dei volti più noti della televisione pubblica, e dopo il suo grande ritorno da “mamma Rai”, ha raccontato alcuni episodi inediti.
Ospite al podcast di Marco Cappelli, Gurulandia, il giornalista ha rivelato dettagli shock sul suo passato in Rai. Durante la conversazione, Giletti ha ricordato un episodio accaduto durante la sua trasmissione L’Arena, quando per un suo gesto la Rai lo ha multato per 20mila euro. Ma scopriamo i dettagli dell’accaduto.
Massimo Giletti: l’intervista a Mario Capanna andata male
L’episodio raccontato dal conduttore televisivo risale al 2015, quando conduceva il programma L’Arena su Rai 1. In una delle puntate, il giornalista ha intervistato il politico Mario Capanna, ma un gesto che non è passato inosservato gli è, letteralmente, cosato caro.
Sul termine della puntata, Giletti scagliò il libro di Capanna per terra. L’episodio avvenne mentre Giletti raccontava una storia toccante di una donna lavoratrice deceduta a causa di un infarto, a cui Capanna avrebbe risposto con un sorriso, giudicato dal conduttore, irrispettoso.
Qui il video dell’intervista.
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Questo gesto provocò la reazione furiosa di Giletti, che decise di interrompere bruscamente la trasmissione.
Massimo Giletti: le conseguenze del suo gesto
Massimo Giletti ha spiegato di non provare alcun rimorso per quel gesto e di essere pronto a ripeterlo. Durante l’intervista, ha detto: “Rifarei quel gesto altre venti volte, perché quella fu una mancanza di rispetto. Non tutti l’hanno capito, ma il ghigno di Capanna è qualcosa che ancora oggi non riesco a dimenticare“.
Ma all’epoca anche lo stesso Capanna si era espresso sull’accaduto, dichiarando: “La Rai spende denaro pubblico per pagare quel sedicente conduttore, 330mila euro l’anno, conduttore a tal punto incapace che dopo quella sceneggiata la Rai medesima gli ha appioppato una mega multa, con la claque pagata coi soldi del canone per applaudire le sue fregnacce“.