Una sentenza a lungo attesa, da tanti donne sognata, e ora arrivata. Harvey Weinstein, fino a tre anni fa tra i produttori più potenti e influenti di Hollywood, è stato condannato a 23 anni di prigione per stupro di terzo grado, ovvero per rapporti sessuali con una persona non consenziente o con meno di 17 anni, e per aver commesso atti sessuali di primo grado (orali o anali). A trascinare fino alla sbarra Weinstein, accusato di violenze sessuali da oltre 50 donne, la sua ex assistente Miriam Hailey e l’aspirante attrice Jessica Mann.

Il giudice James Burke di Manhattan avrebbe potuto infliggere una pena minima di 5 anni e una massima di 29. Alla fine il conteggio dei due reati arriva a 23 anni di galera, senza limitazioni alcune. Oggi 67enne, l’uomo che ha praticamente ‘inventato’ Quentin Tarantino finirà immediatamente dietro le sbarre, con annesso deambulatore con cui da mesi si accompagna, almeno pubblicamente.

Weinstein ha sempre sottolineato come tutti gli incontri sessuali fossero consensuali. Tra i presenti in aula al momento della sentenza anche le sei accusatrici che hanno testimoniato contro l’ex produttore. Inevitabile l’applauso a fine processo. Asia Argento, altra sua grande accusatrice, ha festeggiato sui social con un semplice “finalmente giustizia“. E non è finita qui, perché Harvey dovrà tornare presto alla sbarra per un secondo processo, a Los Angeles. La procuratrice distrettuale Jackie Lacey l’ha formalmente accusato di “aver violentato due donne nel 2013.”

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? Justice at last ? LOOKING FORWARD TO THE LOS ANGELES TRIAL

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Fonte: EW

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ultimo aggiornamento: 11-03-2020


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