“Ha provato a rubare i documenti”: bufera su Kate Middleton

Il mistero su Kate Middleton si infittisce. Beccato un dipendente della London Clinic mentre tentava di accedere alla cartella clinica.

Ormai non si parla d’altro: che fine ha fatto Kate Middleton? Sul web impazzano teorie su teorie, speculazioni, voci, fotografie misteriose e video. Ma qual è la verità? Mentre la royal family si trova al centro del caos mediatico derivato dall’assenza della principessa dalle scene pubbliche, alla London Clinic sono emersi fatti incresciosi.

Pare, infatti, che un dipendente della prestigiosa clinica in cui è stata operata all’addome la principessa abbia tentato di accedere alla cartella clinica di Kate.

Dipendente della clinica tenta di accedere alla cartella clinica della principessa

La famiglia reale britannica ha mantenuto il massimo riserbo per l’intervento all’addome a cui si è sottoposta la principessa Kate, tant’è che ancora oggi sono molte le cose che non sono state rese pubbliche.

Ma tutti sono alla ricerca della verità, a partire da alcuni membri dello staff della clinica in cui si è operata la principessa.

Secondo il Daily Mirror, infatti, il personale “Ha tentato di accedere ai suoi referti medici privati“, in modo da divulgare le notizie in esclusiva sulle reali condizioni della principessa. Secondo la rivista, inoltre, “Almeno un membro dello staff sarebbe stato sorpreso mentre cercava di accedere alle cartelle cliniche“.

Intanto il giornale fa sapere che la clinica ha avviato un’indagine interna.

Kate Middleton: la segnalazione di violazione

L’ICO, Information Commissioner’s Officer, ha dichiarato di aver ricevuto una segnalazione di violazione e di essere pronto a valutare le informazioni fornite.

Il personale della clinica, alla notizia della presunta violazione, si è detto “Totalmente scioccato e sconvolto” dal fatto che un collega avrebbe potuto commettere una tale violazione di fiducia e dell’etica.

Pare che la principessa sia al corrente di tali accuse, ma Kensington Palace ha chiarito: “Questa è una questione che riguarda la London Clinic“.