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Morte di Michele Merlo: messa la parola fine alla causa contro il medico
Il giudice archivia la causa contro il medico di Michele Merlo, dichiarandolo non responsabile della sua morte. I dettagli della sentenza.
A tre anni dalla tragica scomparsa del giovane cantautore Michele Merlo, la vicenda legale che ha coinvolto il medico di famiglia, accusato di omicidio colposo, giunge al termine.
Il giudice per le indagini preliminari di Vicenza, Nicolò Gianesini, ha deciso di archiviare il procedimento, dichiarando il medico Pantaleo Vitaliano non responsabile del decesso.
Morte di Michele Merlo: il dolore della famiglia e la difesa del medico
Michele Merlo, scomparso il 6 giugno 2021 a soli 28 anni a causa di una leucemia fulminante, ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari e dei suoi fan.
Tuttavia, il dramma ha coinvolto anche il dottor Pantaleo Vitaliano, il medico di famiglia accusato di non aver diagnosticato in tempo la malattia. L’avvocato Andrea Biasia, difensore del medico, ha dichiarato al Corriere del Veneto: “Finalmente, dopo due anni e mezzo di sofferenza, il dottor Pantaleo Vitaliano può dire di non avere responsabilità penali in relazione al decesso di Michele Merlo“.
Le parole dell’avvocato
L’avvocato che ha difeso il medico Pantaleo Vitaliano ha, inoltre, dichiarato dopo la sentenza del giudice: “Va evidenziato con forza, perché se la morte di un giovane è un grande dolore per la famiglia e per tutti coloro che l’hanno amato, per un attimo va considerato anche lo stato d’animo dell’indagato. Il dottor Vitaliano, – ha continuato l’avvocato – nonostante in scienza e coscienza abbia sempre garantito di aver operato con il massimo scrupolo professionale, è stato oggetto di attacchi sul piano personale e mediatico”.
È significativo che il padre di Michele Merlo, Domenico, abbia scelto di mantenere Vitaliano come proprio medico di famiglia, un segno di fiducia e stima verso il professionista.
Con questa decisione del tribunale di Vicenza, si chiude una dolorosa pagina di cronaca, restituendo serenità ad una famiglia colpita da una tragedia e ad un medico ingiustamente accusato.
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