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I Fantastici 5, il disagio di Raoul Bova sul set: “Mi giudicavano…”
Dall’imbarazzo iniziale al trionfo sul piccolo schermo: come Raoul Bova e I Fantastici 5 hanno conquistato il pubblico.
La nuova fiction I Fantastici 5 ha avuto un esordio straordinario, conquistando più di tre milioni di telespettatori nella sua prima puntata. Questo successo aumenta l’aspettative dei telespettatori nei confronti della fiction. Proprio in questo contesto di attesa e aspettative, il protagonista della serie Raoul Bova, che interpreta l’allenatore Riccardo Bramanti, si è aperto sulle sue esperienze durante le riprese in un’intervista.
Inizialmente, Bova ha rivelato, c’era un certo grado di imbarazzo tra lui e gli altri attori sul set. “Mi guardavano come a dire ‘tutti parlano di te ma facci vedere se meriti di essere dove stai’ e io li vedevo che anziché condividere stavano lì e quasi mi giudicavano”, ha confessato l’attore. Tuttavia, con il passare del tempo, questo muro iniziale si è dissolto, portando il cast a formare un legame molto simile a quello di una famiglia.
L’approccio di Raoul Bova al personaggio di Riccardo Bramanti
Bova non ha solo condiviso le dinamiche sul set, ma ha anche parlato delle sfide affrontate dal suo personaggio nella fiction.
Un elemento chiave della narrazione è il fatto che il suo personaggio, pur non essendo un esperto in atleti disabili, viene messo alla prova in un contesto per lui inedito. “Non è un esperto di disabilità o di atleti disabili. Nessuno lo sa ma in teoria bisognerebbe prendere dei patentini per atleti disabili e paralimpici…” spiega Bova, sottolineando come questo aspetto aggiunga un livello di complessità e realismo alla storia.
Nella prima puntata, gli spettatori hanno potuto vedere come gli atleti inizialmente reagiscono in modo ostile verso Bramanti, deridendolo per i suoi metodi non convenzionali e la sua esperienza limitata con bambini. Questa dinamica offre un’interessante prospettiva sulla difficoltà e sull’opportunità di crescita personale e professionale.
I Fantastici 5: tentativo di evitare gli stereotipi sulla disabilità
Una delle maggiori preoccupazioni per chi si avvicina a opere che trattano temi di disabilità è la tendenza a cadere in stereotipi banali. Tuttavia, gli autori dei I Fantastici 5 hanno sapientemente evitato questo scoglio. Raoul Bova ha lodato gli sceneggiatori per il loro impegno nel rappresentare la disabilità in modo autentico e bilanciato. “Hanno corretto spesso la sceneggiatura e capito bene dove non usare pietismo, togliere cose scontate, e andare proprio sul crudo e sulla realtà positiva e negativa della disabilità“, ha affermato l’attore.
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