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Elisa D’Ospina aggredita: “Ero col passeggino. Un pazzo”
Spiacevole e grave episodio ai danni di Elisa D’Ospina. La donna, noto volto anche della tv, ha raccontato una brutta aggressione subita in strada.
Una serata che sarebbe dovuta essere di divertimento e spensieratezza si è conclusa decisamente in modo diverso per Elisa D’Ospina. La famosa modella curvy e volto tv, infatti, ha raccontato via social di aver vissuto di momenti di paura a causa di un’aggressione subita a Verona, prima del recente concerto del gruppo Il Volo, e mentre si trovava con suo figlio nel passeggino.
Aggressione a Elisa D’Ospina: il racconto
Come detto, attraverso un post su Facebook, Elisa D’Ospina ha comunicato di aver subito una brutta aggressione in strada e il motivo è decisamente incredibile. “Ieri è accaduto un episodio molto spiacevole a Verona”, ha esordito la donna. “Ero con la famiglia per andare al concerto de Il Volo e sono stata aggredita da un pazzo. La mia colpa? Essere scesa da un marciapiede inagibile con il passeggino e avergli fatto fare una manovra di parcheggio in 5 secondi al posto che 4 (senza calcolare che aveva 20 posti liberi dove parcheggiare il suo scooter)”.
La modella ha proseguito il suo racconto: “Il signore che prende il nome di Daniele, proprietario di una pizzeria al taglio a Verona, ha iniziato a inveire usando epiteti allucinanti verso me e mio padre per una sciocchezza che ha lasciato noi basiti e assieme a noi dei turisti che stavano passando increduli. La cosa più allucinante è stato chiamare i vigili per allarmarli della situazione fuori controllo dopo che il tizio addirittura si è avvicinato con fare minaccioso a mio padre augurandogli di essere preso sotto da una macchina e sentirsi rispondere che non ci sono pattuglie e che se avessi voluto denunciarlo non c’era nessuno al momento e avrei dovuto aspettare questa mattina”.
Il fatto sembra essere avvenuto davanti a diverse persone: “Due turisti si erano anche prestati a testimoniare l’aggressione ma capite bene che non posso né fermarmi a Verona per una denuncia che andava fatta subito in quanto il soggetto è estremamente pericoloso, né pretendere che due persone estranee dedichino il loro tempo a distanza di tante ore. Si parla di denunce, di prevenzione e poi puntualmente non c’è mai una reale assistenza. Se avesse spintonato mio padre e fosse caduto con la testa visto che comunque le mani addosso gliele ha messe? Se fossi partita di brocca e gli avessi tirato io dietro il passeggino? Perché ricordo che tutto questo accadeva davanti agli occhi di un bambino di un anno“.
L’appello e la vicinanza dell’assessore
Il messaggio della donna, che nelle ore successive ha anche ringraziato l’assessore di Verona per aver fatto sentire la propria voce raccontando l’episodio e mettendosi in prima persona a sostegno della vittima, è poi proseguito: “La violenza va fermata già da questi episodi. I soggetti pericolosi si vedono nelle piccole cose”.
E ancora: “La violenza è violenza sempre e non è mai gratuita. Gli auguro solo di trovare un bravo psicanalista prima di fare danni più seri. E comunque vergogna a tutti i protagonisti di questa vicenda che alimentano una società sempre più allo sbando”. Ora la speranza è che questo episodio possa essere un caso isolato e che la donna possa tornare ad essere serena.
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