La settimana che si va a concludere per Serena Enardu non è stata affatto semplice. Due episodi l’hanno coinvolta in particolar modo: il primo riguarda la bufera scoppiata in conseguenza alla pubblicazione di alcune foto in cui lei e sua sorella Elga sono state immortalate ad un compleanno davanti ad una torta con una bandierina con svastica.

I commenti e le critiche che si sono scagliate contro le due sorelle hanno spinto queste ultime a scusarsi con le tante persone che si sono sentite colpite da quella immagine.

Il secondo episodio è altrettanto grave ma il contesto è del tutto diverso. Lo scorso 12 agosto l’auto di Serena è stata parzialmente incendiata a Quartu, in Sardegna. La notizia è stata diramata dalle pagine dell’Unione Sarda, poi è stata spiegata dalla stessa Enardu attraverso alcune Instagram Stories. Esordisce: “Avrei preferito non divulgare l’informazione per non allarmare i parenti, ma vuoi o non vuoi sono uscite e voglio dire le cose per come sono successe“.

Continua lanciando un appello:

Non mi piace fare la vittima anche se qualcuno prova a farmi fare la vittima. Vorrei solo chiedere se le persone che abitano in quella zona lì se dalle 14.30 ha visto qualcosa di sospetto mentre quella m***a ha compiuto l’atto vandalico. Potete testimoniare in forma anonima, anche per tutelare i cittadini di porto Sant’Elena da atti futuri.

Sul fatto: “Non ho supposto niente e non ho ipotizzato che sia un atto mirato nei miei confronti – dice – bensì solo un atto vandalico e vile che va punito“.

Sembra proprio che il pronto intervento delle persone presenti non solo ha limitato i danni ma, a detta della Enardu, ha evitato il peggio:

Voglio ringraziare il signore che è intervenuto con l’estintore tempestivamente e ha evitato una tragedia pazzesca perché se la mia macchina avesse preso fuoco del tutto si sarebbe portata dietro nelle fiamme anche tutte le altre auto parcheggiate.

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ultimo aggiornamento: 16-08-2020