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“Mi ha tenuto la mano tutto il tempo”: gli ultimi istanti di vita di Pino Daniele

La morte di Pino Daniele rivissuta e raccontata dalla sua ultima compagna, Amanda Bonini. Le parole sul tragico giorno dell’addio.

Sono passati tanti anni da quel dannato 4 gennaio 2015 in cui Pino Daniele ci ha lasciati a seguito di un infarto. A raccontare il giorno preciso, compresa la frenetica corsa in ospedale, è stata la sua ultima compagna, Amanda Bonini, nel libro “Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò”.

Amanda Bonini, l’ultimo giorno di vita di Pino Daniele

Nel libro di Pietro Perone dedicato al famosissimo cantautore Pino Daniele dal titolo “Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò”, la sua ultima compagna, Amanda Bonini, è tornata a parlare degli ultimi istanti di vita del famoso artista. Dall’infarto che lo ha colpito fino alla corsa in ospedale.

“Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Lui, e nessun altro, diceva, conosce le condizioni del mio cuore, sa come intervenire. Lo paragonava a quei meccanici che smontano e rimontano per anni lo stesso motore in cui altri non riuscirebbero mai più a raccapezzarsi”.

La Bonini ha ricordato anche un dettaglio molto forte: “Durante il drammatico viaggio, in cui ho guidato a velocità elevatissima, Pino è rimasto vigile, mi ha tenuto la mano per tutto il tempo, fino a quell’ultima doppia stretta, l’estremo saluto, il suo ciao”.

La scelta dell’ospedale a Roma

Sulla decisione di andare in ospedale a Roma: “Hanno detto che ho sbagliato ad assecondarlo, che dovevo impormi e aspettare l’ambulanza”, ha spiegato la Bonini. “Avrei provocato la sua ira e fatto precipitare la situazione. Piuttosto, ancora oggi non mi spiego perché dal Sant’Eugenio non sia partito un mezzo di soccorso cardio-assistito che ci venisse incontro… ho chiesto più volte di inviare un’ambulanza”.

Tra i vari passi del libro anche quello in cui si racconta il loro primo incontro: “L’ho conosciuto in un momento in cui era chiuso dentro di sé, si mostrava guardingo, come un pugile in posizione di guardia, deluso”. Una situazione che cambia quando i due andranno a vivere a Roma prima e poi a Magliano ” meno distante dalla mia scuola”.

Bianca Gallo

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